-Tessuti
riutilizzabili, sicurezza igienica per gli ospiti e gli operatori delle
strutture ricettive alberghiere e extralberghiere-
Rischio “coronavirus
Sars-CoV-2” nella camera e bagno dell’hotel. Informazioni, prevenzione e
suggerimenti per il rafforzamento dell’igiene nell’uso degli articoli tessili.
Introduzione
1. Che cos'è un
coronavirus?
I coronavirus sono una
vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune
raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale
(MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Sono virus RNA a
filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico.
Ad oggi, sette coronavirus hanno dimostrato di
essere in grado di infettare l'uomo:
Coronavirus umani
comuni: HCoV-OC43 e HCoV-HKU1 (Betacoronavirus) e HCoV-229E e HCoV-NL63
(Alphacoronavirus); essi possono causare raffreddori comuni ma anche gravi
infezioni del tratto respiratorio inferiore.
Altri Coronavirus umani
(Betacoronavirus): SARS-CoV, MERS-CoV e Sars-CoV-2 .
2. Che cos'è un nuovo
coronavirus?
Un nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che
non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare quello
denominato Sars-CoV-2 è stato per la
prima volta segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019.
L'11 febbraio 2020 l'OMS ha annunciato che la malattia
respiratoria causata dal nuovo Coronavirus è stata chiamata COVID-19. La
nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease e dell'anno
d'identificazione, 2019.
3. I coronavirus
possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, alcuni Coronavirus
possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto
stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente
sanitario.
Anche il nuovo
Coronavirus reponsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere
trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso infetto.
4. Cosa posso fare per
proteggermi?
Mantieniti informato sulla diffusione dell’epidemia, documentandoti sui
siti ufficiali: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, ECDC (
European Centre for Disease Prevention and Control), sito
dell'OMS e adotta le seguenti misure di
protezione personale:
6. Quanto tempo sopravvive il nuovo coronavirus sulle
superfici?
Le informazioni
preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore nell’aria e
su superfici asciutte, ma fino a 6 giorni in ambiente umido a temperatura
ambiente. L’utilizzo di comuni disinfettanti è in grado di uccidere il virus
annullando la sua capacità di infettare le persone. Per esempio disinfettanti
contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro (candeggina) alla
concentrazione minima dell’1% di
cloro attivo.
Nell’uso di biancheria e articoli tessili in ambito alberghiero e in
particolar modo nella camera e bagno, quali sono le metodiche aggiuntive alle
normali sanificazioni che è opportuno utilizzare al fine di proteggere al
meglio gli ospiti e gli operatori interni dal possibile contagio dei virus
della famiglia dei “coronavirus”?
Va considerato che non esistono, ad oggi, studi
specifici approfonditi sul nuovo ceppo di coronavirus, ma sono conosciuti i
dati e le caratteristiche dei coronavirus responsabili di forme cliniche lievi che
ogni anno causano quadri simil-influenzali e dei virus della Sars e della Mers;
questi dati indicano che la sopravvivenza della famiglia dei coronavirus
nell’ambiente (fuori dal corpo umano) è ritenuto breve, nell’ordine di alcune decine
di minuti, anche se la letteratura è meno ottimista con studi dove la sopravvivenza dei
coronavirus è decisamente più elevata. Lo studio “Environmental survival and microbicide inactivation of coronaviruses”(1) relativo alla sopravvivenza ambientale della SARS-CoV indica che
l’infettività del virus è rimasta rilevabile su un panno e altri materiali
porosi per 72 ore.
Nella situazione epidemiologica attuale non appare
necessario modificare significativamente le normali modalità operative seguite
nel riassetto delle camere; tuttavia, in via prudenziale, ed al fine di
rafforzare la protezione dell’operatore interno all’organizzazione addetto al
riassetto della camera e dell’ospite subentrante nei confronti del virus
eventualmente presente, si suggeriscono le seguenti buone pratiche come
rafforzativo dei protocolli di riassetto e sanificazione esistenti.
Ad ogni riassetto, pulizia e sanificazione della
camera per cambio ospite:
-rafforzare i
protocolli e le informazioni agli operatori per una frequente igiene delle mani
e avambracci da parte degli operatori stessi. L'igiene delle mani deve essere
eseguita prima e dopo il riassetto e la sanificazione della camera ma anche
prima e dopo la preparazione del cibo, prima di mangiare, dopo aver usato la
toilette e ogni volta che le mani sembrano sporche. Se le mani non sono
visibilmente sporche, è possibile effettuare l’igiene delle mani con i prodotti
idroalcolici. Eseguire l'igiene delle mani utilizzando il sapone e l'acqua
quando le mani sono visibilmente sporche. (applicare anche al riordino
quotidiano senza cambio ospite)
- far utilizzare agli
operatori addetti al rifacimento camere una adeguata divisa da lavoro[1];
l’eventuale uso di guanti e mascherina e la loro tipologia va valutata
internamente dai responsabili della struttura e dal responsabile della
sicurezza in funzione del rischio dato dal livello di igiene dell’ambiente in
cui si opera e della tipologia e della provenienza degli ospiti.
-Arieggiare la stanza
abbondantemente (applicare
anche al riordino quotidiano senza cambio ospite)
-raccogliere la
biancheria sporca in contenitori chiusi (sacchi o sacconi in carrelli)
manipolandola e scuotendola il meno possibile nell’ambiente prima
dell’inserimento nel sacco e dell’invio all’impresa qualificata (sia essa
esterna o interna all’organizzazione) addetta al lavaggio e alla sanificazione.
-sostituire la
biancheria da letto e da bagno utilizzata con biancheria sanificata da impresa
qualificata (es. dotata di certificazione “UNI EN
14065:2016 Tessili trattati in lavanderie - Sistema di controllo della
biocontaminazione” secondo le linee guida di Assosistema *)
-per la
biancheria da letto, oltre al copripiumino, alle lenzuola e alle federe
sostituire, in via prudenziale ad ogni riassetto per cambio ospite, anche il/i
copricuscino/i e il coprimaterasso/i con altrettanti sanificati da impresa
qualificata (es. dotata di certificazione UNI EN 14065:2016 o equivalente); sostituire anche il
copriletto e il top sheet se presenti.
Normalmente, al fine di mantenere una carica
batterica totale di livello basso che può considerarsi adeguato all’uso del
tessile in strutture alberghiere, quando non vi sono particolari rischi di
contagio e neppure motivi oggettivi che inducano al cambio immediato (es.
scarsa igiene ambientale, dispersione di liquidi, ecc.), una buona frequenza di
cambio del copricuscino e del coprimaterasso è suggerita in 7 giorni di
utilizzo e comunque, se vi è stato almeno un utilizzo, entro 2 settimane dalla
applicazione sul materasso /guanciale del letto.
GESTIONE DI AMBIENTI A RISCHIO
Nel caso in cui nella camera abbia soggiornato
un ospite sospetto secondo i criteri di definizione di caso (sintomatologia,
origine geografica, contatto con altri soggetti con una diagnosi confermata di
COVID-19) può essere opportuno isolare l’ambiente da lui occupato fino alla
esclusione della diagnosi (nessun intervento speciale è allora necessario) o
alla conferma (in tal caso deve essere rigorosamente applicata la procedura
descritta di seguito). In quest’ultimo caso il tempo di attesa per l’esito
delle indagini di laboratorio è superiore al tempo minimo raccomandato prima di
intervenire in un locale in cui ha soggiornato un paziente portatore di una
malattia trasmissibile per via aerea.
Vanno distinte due fasi:
a) La
rimozione e l’allontanamento della biancheria del sistema letto e del bagno e
gli “effetti letterecci”.
b) La bonifica
delle superfici inanimate.
a) La rimozione e l’allontanamento della biancheria del
sistema letto e del bagno e degli “effetti letterecci”.
La rimozione della
biancheria e degli effetti letterecci è una attività a rischio di
aerosolizzazione.
Il personale che si occupa della biancheria
dovrà essere stato precedentemente informato e formato al rispetto della
procedura e dotato di un camice monouso, di una cuffia per la capigliatura, di
guanti monouso non sterili, di occhiali o schermo di protezione facciale e di
un dispositivo di protezione respiratoria di tipo FFP2.
Nella presa in carico
della biancheria non scuotere le lenzuola o avvicinarle al corpo e disporre la
biancheria in un sacco chiuso ermeticamente, segnalato
con evidente dicitura, in modo tale che l’azienda qualificata per la
sanificazione, quando li riceve, sia informata e possa applicare idonee
procedure igieniche di manipolazione e trattamento.
Tutta la biancheria
presente deve essere “tolta” e posata in sacco chiuso (compresi copriletto, top
sheet, piumino, lenzuola, federe, copricuscino, coprimaterasso, scendiletto,
accappatoi, teli bagno, asciugamani, salviette bidet, scendibagno, ecc.)
Il personale dovrà
procedere alla vestizione e alla svestizione dei dispositivi di protezione
individuale seguendo rigorosamente la sequenza appresa ed eseguire l’igiene
delle mani prima e dopo la rimozione dei guanti (allegato1)
Il ciclo di lavaggio utilizzato dall’azienda
qualificata per la sanificazione o dalla lavanderia interna alla struttura deve
prevedere una temperatura minima di 60 gradi per almeno 30 minuti.
b) La bonifica delle superfici inanimate.
Rispettare
un tempo di latenza di almeno tre ore fra lo smaltimento della biancheria e la
bonifica delle superfici.
Il personale incaricato
della bonifica del pavimento e delle superfici deve essere dotato di camice
monouso e guanti in gomma. Se le precauzioni sopra citate sono state rispettate
una protezione respiratoria non è strettamente necessaria perché non è presente
aerosolizzazione dalle superfici.
Non utilizzare
aspirapolvere che generano aerosol per la pulizia dei pavimenti.
Pulire le superfici con
una frangia monouso impregnata di un prodotto detergente.
Sciacquare con acqua
usando un’altra frangia monouso.
Lasciare asciugare.
Disinfettare il
pavimento e le superfici con una soluzione di ipoclorito alla concentrazione di
0,1% di cloro attivo con una frangia o un panno monouso.
Procedere solo a questo punto
al riallestimento della camera con
biancheria sanificata in conformità alla norma UNI
EN 14065:2016 o equivalente
Il personale che ha effettuato le procedure non
va considerato come casi di contatto fatte salve le situazioni in cui vi sia stata
mancata osservanza delle misure di protezione o in caso di esposizione accidentale.
*Utilizzare per il rifacimento letti e bagni articoli
tessili provenienti da impresa di noleggio del tessile il cui stabilimento/i è
dotato di certificazione “UNI EN 14065:2016 Tessili trattati in lavanderie - Sistema di
controllo della biocontaminazione” secondo le linee guida di Assosistema,
unitamente ad adeguata frequenza di cambio (indicata) dei prodotti tessili del
sistema letto e all’applicazione delle migliori metodiche di pulizia e
sanificazione ambientale della camera e del bagno stessi da parte di operatori
formati e specializzati, fa in modo che si creino le migliori condizioni
igieniche di base per poter ospitare, in buone condizioni di sicurezza, gli
ospiti della struttura alberghiera e extra alberghiera.
Questo documento ha come naturali destinatari:
proprietari, gestori, direttori, governanti, responsabili, risk management,
addetti ai servizi alberghieri e ai piani di alberghi, hotel e comunità dove
vengono utilizzati articoli tessili per uso professionale noleggiati da aziende
specializzate o sanificati da lavanderie interne alle stesse strutture
turistico-ricettive. È stato pensato e elaborato da un gruppo di lavoro della
Orio Team e della Padana Emmedue, società specializzate nel noleggio di
articoli tessili per l’hotellerie nel nord Italia in collaborazione con il
Dott. Marossi Livio – Biologo e il supporto scientifico del Prof. Gaetano
Privitera, ordinario di Igiene, Direttore del Dipartimento di Ricerca
Traslazionale dell’Università di Pisa, coordinatore del gruppo di lavoro
Disinfezione e Antisepsi di SIMPIOS, Società Italiana Multidisciplinare per la
Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie.
Per informazioni e approfondimenti sul tema e sui
prodotti: info@igienicroom.it
21 febbraio 2020
Riferimenti:
1. Environmental survival and microbicide
inactivation of coronaviruses
a. Manfred H. Wolff,1 Syed A. Sattar,2 Olusola
Adegbunrin2 and Jason Tetro2
b. 1 Faculty of Bioscience, Institute of
Microbiology and Virology, Stockumer Str. 10, D-58453 Witten, Germany
c. 2 Centre for Research on Environmental
Microbiology (CREM), Faculty of Medicine, University of Ottawa, Ottawa,
Ontario, Canada K1H 8M5
2.
ECDC TECHNICAL REPORT Interim guidance for
environmental cleaning in non-healthcare facilities exposed to 2019-nCoV , 7
February 2020
3.
Gouvernement du Canada. Fiches Techniques Santé-Sécurité
: Agents Pathogènes : - MERS-CoV :
https://www.canada.ca/fr/santepublique/services/biosecurite-biosurete-laboratoire/fiches-techniques-santesecurite-agents-pathogenes-evaluation-risques/coronavirus-syndrome-respiratoiremoyen-orient.html#a7
- SARS-CoV:
https://www.canada.ca/fr/santepublique/services/biosecurite-biosurete-laboratoire/fiches-techniques-santesecurite-agents-pathogenes-evaluation-risques/coronavirus-syndrome-respiratoireaigu-severe.html#a7
4.
Société française d’Hygiène Hospitalière AVIS relatif au
traitement du linge, au nettoyage des locaux ayant hébergé un patient confirmé
à 2019-nCoV et à la protection des personnels 07 février 2020 https://www.sf2h.net/wp-content/uploads/2020/02/AVIS-SF2H-Prise-en-charge-linge-et-locaux-2019-nCoV-07-02-2020.pdf
Vestizione:
1. Lavarsi
le mani[2];
2. Indossare
il camice monouso;
3. Indossare
il facciale filtrante FFP2;
4. Indossare
i guanti sui polsini del camice;
5. Indossare
occhiali protettivi o visiera protettiva.
Svestizione:
1. Rimuovere
il camice sfilandolo da dietro e avvolgendolo dall’interno all’esterno;
2. Rimuovere
i guanti
3. Igiene
accurata delle mani
4. Indossare
un nuovo paio di guanti
5. Rimuovere
la protezione per gli occhi
6. Rimuovere
la mascherina o il facciale filtrante procedendo dalla parte posteriore del
capo utilizzando le stringhe o gli elastici di tenuta
7. Rimuovere
i guanti e ripetere l’igiene accurata delle mani.
Protezione
respiratoria
L’uso di un dispositivo monouso di protezione
respiratoria di livello FFP2 è una misura sufficiente per la protezione dalla
trasmissione aerea del Sars-CoV-2.
Il personale che utilizza dispositivi di
protezione respiratoria deve essere addestrato al loro impiego. In particolar
modo va prestata attenzione a fare aderire adeguatamente il filtrante facciale
FFP2 al volto dell’operatore. La presenza di barba lunga non consente una buona
aderenza del filtrante facciale al volto.
Una volta indossato, ed effettuate le
operazioni di pulizia, il dispositivo deve essere considerato potenzialmente
contaminato e il contatto con la sua superficie esterna va evitato. Lasciata la
camera il dispositivo va rimosso, smaltito come rifiuto potenzialmente infetto,
e l’operatore deve lavare le mani.
Protezione
facciale
L’uso della maschera deve essere accompagnato
da una protezione facciale costituita da visiera o occhiali a protezione
laterale. Gli occhiali da vista NON costituiscono una protezione sufficiente.
Dopo l’uso, la superficie esterna degli
occhiali deve essere considerata contaminata. Il dispositivo, se
riutilizzabile, deve essere lavato e disinfettato dopo ogni utilizzo.
Indumenti
di protezione
Nell’effettuazione di qualsiasi operazione a
rischio, si raccomanda l’uso di camice in tessuto non tessuto doppiati con
materiale impermeabile.
Guanti
Devono essere utilizzati guanti monouso, non
sterili che arrivino a coprire il primo terzo dell’avambraccio. I guanti devono
sovrapporsi al polso del camice-tuta.
[1] La divisa da lavoro, pur non essendo un DPI, è in primo luogo elemento di protezione per l’operatore, per l’ambiente (separando l’ambito domestico da quello professionale) e per l’ospite; si raccomanda che sia mantenuta in ordine, pulita e sanificata tramite apposito servizio di lavaggio e sanificazione (certificato UNI EN 14065:2016 o sistema equivalente) per motivi igienici ed anche al fine di trasmettere agli ospiti una adeguata immagine professionale.
[2]
Un’accurata igiene
delle mani è indispensabile in ogni caso di contatto con un sospetto caso di
infezione da Sars-CoV-2 o con oggetti o superfici che possono essere stati
contaminati. Il lavaggio delle mani con acqua e sapone può essere sostituito,
in assenza di sporco evidente,
dall’utilizzo di una lozione disinfettante a base alcolica.